La fontana

Il 2 luglio 1891 iniziarono le procedure per la realizzazione dell’acquedotto di Carmignano. Quel giorno infatti la Giunta approvò il testo che regolava l’appalto dei lavori e nei giorni successivi venne individuato l’accollatario di tali lavori nella persona di Gustavo Nencioni, “trombaio e fontaniere” di Firenze, esempio perfetto di quei percorsi professionali che portarono molti artigiani fiorentini, negli anni compresi fra il 1870 e la fine del secolo, ad ingrandire enormemente la propria attività professionale. In quegli anni infatti l’azienda di Gustavo Nencioni prosperò notevolmente acquisendo un’ottima reputazione grazie all’abilità del suo proprietario che seppe dar vita ad una varietà di servizi sempre più ampia, elevandosi così dal ruolo di semplice “trombaio e fontaniere” a quello di vero e proprio imprenditore, coinvolto in operazioni tecniche impegnative e dal rilevante spessore finanziario.

Per quanto concerne la costruzione dell’acquedotto a metà dell’estate del 1891 si iniziò la posatura delle tubazioni lungo la via Vergheretana fino Carmignano e, contemporaneamente, si dette avvio alla costruzione di tutti gli annessi necessari alla regolazione della pressione delle acque. Nel corso del 1893 si evidenziò l’esigenza di apportare alcuni lavori correttivi alla conduttura, resisi necessari nel corso delle operazioni di posatura delle tubazioni per alcune criticità che avevano a che fare con la regolazione della giusta pressione da dare all’acqua intubata.

L’evento che doveva segnare, anche simbolicamente, la conclusione dell’acquedotto si svolse il 26 ottobre del 1893. Quel giorno infatti il Consiglio comunale si riunì per deliberare l’accettazione del dono che la popolazione di Carmignano gli aveva fatto: una “vasca-fontana” collocata nella piazza Vittorio Emanuele II nella quale era stata condotta l’acqua del nuovo acquedotto. Il manufatto a forma di ottagono e con una “coppa” del diametro di 2 metri “in forma di tulipano aperto terminato da un fusto scannellato all’uso corinzio”, era stato costruito, utilizzando più materiali (dal Macigno al Travertino), da Pietro Lupi, artigiano fontaniere già conosciuto dall’Amministrazione per aver lavorato l’anno precedente alla ricerca dell’acqua per la frazione di Poggio alla Malva. La fontana era poi dotata di tutti gli annessi solitamente presenti in questi manufatti di quel periodo, quali “scansaruote scartocciati e ornati a piede delle rivolte”, “pinoli di cantonata”, ringhiere e scalini.

Per i lavori di manutenzione eseguiti negli anni successivi l’Amministrazione comunale si avvalse del “trombaio” Luigi Macchi e del “fabbro” carmignanese Gaspero Damerini.

 

Note importanti

Gli itinerari descritti in queste pagine devono essere percorsi con responsabilità personale. Il fatto di averli progettati e indicati nel territorio non costituisce né per l’Amministrazione Comunale del Comune di Carmignano, né per i proprietari dei terreni privati attraversati dai percorsi nessuna responsabilità; in quanto il camminatore che li percorrerà è tenuto ad assumere un comportamento responsabile e adeguato all’ambiente e all’attività che va a compiere tenendo conto soprattutto che si muoverà all’interno di proprietà private ma non solo che vanno rispettate.

Il camminatore deve anche essere consapevole che il percorrere i sentieri qui proposti lo espone a dei rischi ineliminabili, non prevedibili e dei quali non sono responsabili i soggetti sopra ricordati. Per ridurre al minimo i rischi connessi occorre dotarsi della strumentazione necessaria per l’attività che si accinge a svolgere oltre a verificare tempestivamente le condizioni meteo prima di apprestarsi a partire per percorrere gli itinerari proposti.

Al visitatore raccomandiamo attenzione e cura per il territorio che percorre.