Il 29 settembre, festa del Santo Patrono di Carmignano e culmine della festa che per tre giorni caratterizza, tutti gli anni, la piazza principale e il centro del paese. Trattasi di una sentitissima gara che vede il paese diviso in quattro distinti Rioni: quello dell’Arcangelo (Celeste), quello dell’Arte (Verde), quello del Leone (Giallo) e per finire quello della Torre (Bianco). Ciascun Rione dà vita a caratteristici e toccanti spettacoli, durante le rispettive sfilate folkloristiche. Altra importantissima fase è poi il Palio dei Ciuchi il cui esito, assieme ai consensi ricevuti per le sfilate, determina il vincitore finale.
Settembre a Carmignano vuole dire quindi palio e sfilate, con balli e carri allegorici: la spumeggiante manifestazione, ideata tra il 1931 e il 1932, è capace ancora oggi di incendiare gli animi di un intero paese. Presenziare al San Michele è dunque sicuramente un buon modo di scoprire Carmignano, le sue tradizioni e le molteplici produzioni locali.
Comitato
La festa di San Michele ha un proprio Comitato istituito per l'organizzazione delle iniziative.
Nel sito ufficiale del Comitato per i festeggiamenti del San Michele è possibile trovare le iniziative, gli eventi, il programma e le fotografie delle varie edizioni della festa.
Sito ufficiale
Il Palio dei Ciuchi consiste in una corsa effettuata lungo un percorso ad anello che gira attorno all'abitato centrale di Carmignano.
Alla gara partecipano 4 ciuchi che rappresentano i Rioni in cui il paese è suddiviso. Vince chi per primo fora un cerchio di carta sospeso sulla linea di traguardo. Ogni piazzamento dà diritto ad un punteggio, perciò vince chi, nel corso delle 3 gare, totalizza più punti. La partenza viene data tradizionalmente dal Sindaco o, in sua assenza, dal Presidente del Comitato.
È interessante sapere che, ormai da molti anni, i Rioni possono scegliere i fantini, ma non le cavalcature. I ciuchi, infatti, vengono procurati dal Comitato Centrale, l'ente che organizza la festa, e poi assegnati ai Rioni a mezzo di un sorteggio che si effettua immediatamente prima di ogni corsa.
La presenza del capitano del popolo, i costumi dei valletti e una particolare atmosfera rimandano al Medioevo. Il culto di San Michele, arcangelo dalla spada roteante, debellatore di demoni, esisteva a Carmignano già da secoli, risalendo alle popolazioni longobarde che qui si stabilirono attorno al 1100. Anche allora in molti giungevano a Carmignano dai dintorni: ma di altra natura erano i giochi e diversa la festa, nata come gesto di rivalsa nei confronti dei dominatori pistoiesi.
Le contrade furono istituite nel 1934. Tra i colori fu accuratamente evitato il rosso, mentre fu concesso ai verdi di inserire nel loro stemma un'incudine e martello.
La festa si svolgeva nel solo giorno consacrato al Santo, il 29 settembre, come pure il Palio.
I ciuchi, non certo addestrati come oggi, erano gli stessi usati dai contadini nel lavoro nei campi: scalciavano, si impuntavano e capitava non di rado che, avvezzi oramai al tran tran quotidiano, imboccassero la via che scendeva al mulino del paese, andando a sbattere contro la folla che era assiepata lungo la strada. O magari svoltavano per i "Renacci", in mezzo alle risate di tutti.