Descrizione
Collocata lungo la dorsale del Montalbano, l'area offre un paesaggio collinare di particolare valore, che si arricchisce grazie ad importanti testimonianze di una storia che attraversa le epoche etrusca, medievale e medicea
Modalità di Accesso
L'area è servita dalle principali direttrici viarie: dal versante pratese è raggiungibile sia da Carmignano, che da Poggio a Caiano (per Comeana), mentre dal versante fiorentino si può raggiungere sia da Signa (per Poggio alla Malva) che da Montelupo (per Camaioni).
Utilità
Le Aree di sosta per mezzi motorizzati
Parcheggio presso il Borgo di Artimino
Parcheggio presso la Villa di Artimino
Parcheggio presso Poggio alla Malva
Da Visitare
Villa Medicea di Artimino
Il Museo Archeologico, presso la Villa di Artimino
Il Borgo di Artimino
L'Area archeologica di Prato Rosello, visitabile su prenotazione
Sentiero Poggio alla Malva - Artimino
Partendo da Poggio alla Malva si può raggiungere la Villa ed il Borgo di Artimino percorrendo un interessante tratto del sentiero CAI n. 300. Il percorso, inizialmente più ripido, si snoda attraverso una pineta con sottobosco di specie tipiche della macchia mediterranea, lambendo il sito archeologico etrusco di Prato Rosello e quindi raggiungendo la Villa di Artimino, che ospita anche il Museo archeologico. Qui il panorama si apre, soprattutto verso sud, su un paesaggio collinare tipicamente toscano, e quindi sui boschi del Montalbano, territorio dell'antica bandita di caccia medicea, il "Barco reale", fino al Monte Pietramarina. Oltrepassata la Villa, proseguendo lungo il medesimo sentiero, si giunge al Borgo di Artimino, dalla tipica torre merlata con orologio, anch'esso punto panoramico di grande ampiezza.
Tempo Percorrenza: 1 ora circa (da P.alla Malva al Borgo)
Difficoltà: bassa
Da Artimino a Pietramarina
Per una visita un pò più lunga, è possibile raggiungere la vicina area di Pietramarina sia a piedi, proseguendo lungo il sentiero CAI n. 300 percorribile anche in mountain bike), che in auto, percorrendo la strada comunale che da Poggio alla Malva porta alla Villa e poi al Borgo di Artimino e da qui prosegue, verso Carmignano, e quindi raggiungendo il valico del Pinone, seguendo la direzione per Vinci.
Mappa dettagliata
Ulteriori informazioni
La Natura:
La grande varietą del paesaggio collinare, in cui i poderi, coltivazioni, vigneti ed olivete, si alternano ai boschi, e la permanenza di sistemazioni agrarie storiche, di tipo tradizionale, dą luogo ad un mosaico di grande interesse ecologico, che consente la sopravvivenza di una varietą di rare specie di flora e di fauna.
Le Eccellenze:
I capisaldi di maggior evidenza per l'area sono senz'altro la Villa Medicea "La Ferdinanda" ed il borgo medievale di Artimino, localizzati sui due poggi pił alti dell'area e con tutta probabilitą luoghi di un medesimo insediamento etrusco, dai quali si apprezza una visuale panoramica a tutta ampiezza sui territori circostanti.
A completare a ritroso la stratificazione delle testimonianze storiche, e proprio sulla strada che conduce al Borgo di Artimino, č la Pieve di San Leonardo, documentata sin dal 998, che conserva l'impianto originario triabsidato, con campanile affiancato, e la necropoli etrusca di Prato Rosello, sul versante che scende verso l'antico porto fluviale sull'Arno, un tempo importantissimo crocevia commerciale.
Gli alberi monumentali:
Leccio della Villa di Artimino
Gelso della Paggeria della Villa di Artimino
Fauna
L'area era in parte ricompresa nel Barco reale di Artimino, bandita di caccia dei Medici, che faceva capo alla Villa di Artimino, recintata da un muro lungo pił di 50 chilometri, interrotto da cancellate solo in corrispondenza delle vie di comunicazione e dei corsi d'acqua. Esempio storico di gestione faunistico-venatoria, il Barco ospitava selvaggina di ogni genere ed era assoggettato a particolari regole, anche per la protezione dal bracconaggio: a talescopo il Barco era sorvegliato da un gran numero di guardie, i cosidetti "birri".
Le specie Animali Tutelate:
Nell'area si registra la presenza di varie specie tutelate di anfibi, di rettili e di pipistrelli, dovuta alla permanenza di un mosaico ambientale di grande valore ecologico, comprendente sistemazioni agrarie di tipo tradizionale, aree aperte, aree boscate, sistemi di siepi, filari e muri a secco.