Descrizione
Collocata lungo la dorsale del Montalbano, l'area offre un paesaggio collinare di particolare valore, che si arricchisce grazie ad importanti testimonianze di una storia che attraversa le epoche etrusca, medievale e medicea.
Modalità di Accesso
L'area è ben raggiungibile dalla strada comunale che da Carmignano conduce al Passo del Pinone e quindi verso Vinci e l'empolese.
Utilità
Le Aree di sosta per mezzi motorizzati
Parcheggio nei pressi dell'Abbazia di S. Giusto, località il Pinone Pietramarina
Le Aree per utilizzi sociali, ricreativi, sportivi
Area presso il Monte Pietramarina
Sentiero Pinone - M. Pietramarina
A partire dal parcheggio sulla strada provinciale, in località il Pinone, nei pressi dell'Abbazia romanica di S. Giusto, si segue il sentiero CAI n. 300 che sale, attraverso dense boscaglie di querce e ginestre, fino al Monte Pietramarina, dove ci si immerge in una splendida lecceta con alberi secolari e monumentali esemplari di agrifoglio che insiste su di un notevole sito archeologico di epoca etrusca i cui scavi sono tuttora in corso. Tutto il percorso è particolarmente panoramico e arrivati alla vetta, presso il grande masso denominato "masso del diavolo", si può godere di una visuale di eccezionale profondità verso il valdarno empolese, fino alla costa ed al mare.
Tempo Percorrenza: 45 minuti circa
Difficoltà: media, percorso tutto in salita
Da Pietramarina a Artimino
Per una visita un pò più lunga, èpossibile raggiungere Artimino da Pietramarina sia a piedi, proseguendo lungo il sentiero CAI n. 300, percorribile anche in mountain bike, che in auto, percorrendo la strada comunale che da Pietramarina porta a Carmignano e quindi proseguendo verso il Borgo e la Villa di Artimino, in direzione Poggio alla Malva
Mappa dettagliata
Ulteriori informazioni
La Natura
La grande varietą
Flora:
Le Aree di Interesse Botanico
Lecceta di Pietramarina
Gli alberi monumentali
Agrifogli e lecci di Pietramarina
Cedro di Pietramarina
Lecci di Fornia
Fauna:
L'area faceva parte del Barco reale di Artimino, bandita di caccia dei Medici recinta da un muro lungo pił di 50 chilometri, che si estendeva lungo il crinale del Montalbano, interrotto da cancellate solo in corrispondenza delle vie di comunicazione e dei corsi d'acqua. Esempio storico di gestione faunistico-venatoria, il Barco ospitava selvaggina di ogni genere ed era assoggettato a particolari regole, anche per la protezione dal bracconaggio: a tale scopo il Barco era sorvegliato da un gran numero di guardie, i cosidetti "birri".
Le specie Animali Tutelate:
Nell'area si registra la presenza di varie specie tutelate di anfibi, trai quali anche la Salamandrina terdigitata, di rettili e di pipistrelli, dovuta alla permanenza di un mosaico ambientale di grande valore ecologico, comprendente sistemazioni agrarie di tipo tradizionale, aree aperte, aree boscate, sistemi di siepi, filari e muri a secco.